Le persone che hanno la capacità di sognare a occhi aperti sono spesso considerate inconcludenti. La società, oggi, chiede di essere performanti, ovvero di correre, anche se in modo estenuante e confuso, verso il risultato, tralasciando aspetti che in realtà sono determinanti.
Nei percorsi di cambiamento si sente spesso parlare di motivazione a vari livelli, chi cammina sui carboni ardenti per migliorare la fiducia in se stesso, chi partecipa a eventi dove si salta e si balla per sentirsi più motivati. fino a chi legge libri e libri sulla crescita personale.
Ma da dove deriva la motivazione? Cosa spinge e motiva le persone a cambiare?
Alla base della motivazione c’è un desiderio, dunque la necessità di soddisfare uno o più bisogni che allo stato attuale non sono soddisfatti e il desiderio incarna quel sogno di vita ideale in cui tutti i nostri bisogni sono appagati. Credere che la motivazione possa provenire da fuori di noi è una convinzione che rischia di rendere debole ogni nostro tentativo di cambiamento, con conseguenze pesanti anche sulla fiducia nelle nostre capacità. La motivazione è invece una condizione che può essere creata mantenuta e rafforzata quando riusciamo a entrare in contatto diretto con ciò che per noi è davvero importante.
Nell’infanzia, il sogno era permesso e apprezzato; il bambino sogna il suo futuro e costruisce un suo mondo fantastico, ma via via che dall’infanzia passa all’adolescenza e alla maturità, ecco che la parola sogno o desiderio iniziano ad avere sembianze legate alla vacuità o all’astratto, che non conciliano con la concretezza richiesta dalla società di oggi.
Devi trovarti un lavoro serio, che sia sicuro e con uno stipendio buono e trovare una persona per bene, sposarti e mettere su famiglia. È questo che serve per stare bene nella vita.
Sono affermazioni che inducono a non credere nei nostri sogni e che indicano una strada già battuta e socialmente accettata. In questo modo ci allontaniamo dal nostro sentire, non gli diamo ascolto e finiamo con il credere che gli altri sanno cosa è giusto o meno per noi. Ma cosa succede se questa strada sicura non coincide con i nostri desideri più profondi?
L’ insoddisfazione e la frustrazione di vivere una vita che non ci rappresenta rischiano di diventare una gabbia dalla quale è difficile uscire. Le persone che seguono il mio percorso esplorano molto bene il concetto di sogno e futuro desiderato. Si sforzano, inizialmente, di togliere tutta la polvere accumulata nel tempo rispetto a ciò che realmente è importante per loro. È proprio ciò che emerge da sotto questa polvere che esprime al meglio ciò che una persona vuole realizzare senza tanti sé e tanti ma, solo con la sana volontà di esprimere al meglio se stessi. Ed è proprio qui che ha origine quell’energia genuina che permette di darsi da fare nonostante tutto e di trovare la motivazione per agire e andare avanti anche se si incontrano ostacoli, anche se la vita sembra darti contro, anche se chi hai attorno ti dice che sognare non serve a nulla.
Il sogno è il precursore del cambiamento perché sognando, magari divertendosi nel farlo proprio come facevi da bambino, ti liberi per un attimo da tutti i condizionamenti che negli anni ti hanno portato lontano da ciò che è buono e giusto per te e ti avvicini a capire cosa potrebbe renderti felice e soddisfatto nel tuo fare futuro. Sognare permette di guardare oltre, rende possibile l’impossibile e trova soluzioni a problemi che razionalmente sarebbero insormontabili. Il sogno ha bisogno poi di essere preso in mano, osservato, modellato e sentito per riuscire a creare degli obiettivi sani, concreti e raggiungibili.
Negli anni ho imparato a prendere le distanze da chi voleva togliermi la possibilità di sognare e mai come oggi sono grato a me stesso per avuto il coraggio di “permettermi” di guardare altrove e soprattutto nella direzione che rappresentava e, ora, rappresenta fonte della mia reale soddisfazione.
Sogna, vai oltre e poi torna qui e opera il tuo cambiamento.
Sogna ragazzo sogna, Roberto Vecchioni

Verona, Italy – Aiuto le persone che si sentono insoddisfatte a scoprire come cambiare la propria vita acquisendo fiducia nelle proprie capacità e nel proprio sentire, per agire in modo concreto e autonomo verso la realizzazione personale. Mi sono laureato presso l’Università degli studi di Verona in Scienze Infermieristiche nel 2008. Coach Professionista (legge 4/2013) dal 2019 iscritto all’ Associazione Coaching Italia (A.Co.I) n 946