Mi fido di te, solo se mi fido di me stesso, perché la poca fiducia che ripongo in me, mi fa essere poco incline a mettere nelle tue mani ciò che mi è più caro.
La fiducia e i suoi benefici
La fiducia, secondo il dizionario Treccani è
un atteggiamento, verso altri o verso sé stessi, che risulta da una valutazione positiva di fatti, circostanze, relazioni, per cui si confida nelle altrui o proprie possibilità, e che generalmente produce un sentimento di sicurezza e tranquillità,
Fidarsi delle persone con le quali entriamo in contatto, permette di non sprecare energie per controllare il loro comportamento. Fidandoci, infatti, possiamo vivere il presente in modo assai più rilassato, dedicandoci ad approfondire e godere della relazione. Intendo suggerire di fare valutazioni del prossimo, senza alimentare dubbi e pregiudizi che molto spesso si rivelano essere infondati.
I benefici della fiducia consistono, innanzitutto, in un atteggiamento di maggiore disponibilità che le persone assumeranno nei nostri confronti, se non si sentiranno osservate e controllate, bensì accolte e accettate. La fiducia che le altre persone nutrono nei nostri confronti è da noi percepibile perchè tutto fluisce piacevolmente. Lo stesso vale nella direzione opposta. Dunque, la fiducia ha effetti positivi per noi e per gli altri.
Le ragioni della diffidenza
Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio. Questo proverbio assai conosciuto, pone il seguente interrogativo: non dobbiamo fidarci per non rimanere delusi o una delusione ci induce di non fidarci?
Ritengo che molta della diffidenza abbia le sue radici nel tentativo dei nostri genitori di proteggerci dalle delusioni e dai pericoli. La convinzione sottostante è che un atteggiamento diffidente sia utile, e da qui l’invito esplicito a non fidarsi troppo del prossimo.
Naturalmente, esiste anche una predisposizione biologica alla prudenza e alla diffidenza, ma le esperienze hanno un ruolo importante sullo sviluppo del nostro atteggiamento verso le altre persone.
Se mi fido di me, saprò fidarmi anche degli altri
Quando una persona è soddisfatta della sua vita, quando sente di avere gli strumenti necessari per affrontare i momenti difficili e accetta che i momenti di gioia e di dolore si alternino, sarà molto più semplice abbassare le difese e aprirsi alle esperienze. La fiducia nelle altre persone deriva dalla riduzione delle aspettative riposte negli altri. Quest’ultima affonda le sue radici nel senso di autonomia che consente di vivere le relazioni in modo libero dal bisogno che l’altro soddisfi le nostre necessità.
Avere minori aspettative significa accettare il flusso di eventi quotidiani, così come si presentano. Significa che sappiamo stare in piedi senza doverci appoggiare a qualcuno.
Fidarsi di se stessi
Provate a chiedervi se foste e aveste tutto ciò che desiderate, sareste davvero sicuri di voi stessi. Aspettate a rispondere, lasciate che questa domanda sedimenti dentro di voi per alcuni secondi. Potreste accorgervi che il sentimento di fiducia e sicurezza in voi stessi non è legato a chi siete, cosa sapete fare e cosa avete. La fiducia è un sentimento profondo che si è formato lentamente attraverso il rapporto con i vostri genitori e con l’amore incondizionato che sono riusciti a offrirvi.
Quando, nonostante un vostro comportamento indesiderato, scorgevate amore negli occhi dei vostri genitori, essi vi stavano dicendo che eravate amati a prescindere dal vostro comportamento. Il loro amore era indipendente dalle vostre prestazioni e, col tempo, avete interiorizzato questa sensazione sino a farla divenire una certezza. Io sono amabile. Questa certezza è la condizione necessaria per avere fiducia in voi stessi.
Se le vostre esperienze vi hanno condotto a non sentire di potervi fidare di quello che siete, sappiate che non tutto è perduto.
Costruire la fiducia
Anche se la strada vi sembra in salita, ricordatevi che in cima troverete un panorama meraviglioso: la consapevolezza che la vita può riservare anche a voi momenti di benessere.
È necessario voler ricostruire il percorso che vi ha condotto sin qui, poi mettere in atto piccoli, ma significativi gesti che siano un reale cambiamento rispetto alle vostre abitudini. Se vi serve una guida, cercate uno psicoterapeuta con il quale vi sentiate a vostro agio nell’aprirvi ed essere autentici. In parallelo o in alternativa leggete con curiosità dei libri che vi diano la sensazione di nutrirvi. Ricercate sensazioni di pienezza e non abbiate paura di voltare pagina ogni volta che sentite esaurito un filone della vostra miniera.
Col tempo, vi accorgerete di aver percorso un tragitto con intenzioni nuove, di risveglio dal torpore indotto dalla paura di non valere.

Milano, Italy – Ho 59 anni, mi sono laureato in psicologia clinica all’Università degli Studi di Parma e specializzato in psicoterapia a indirizzo comportamentale e cognitivo. Mi sono specializzato in psicoterapia cognitiva e comportamentale, sessuologia clinica, terapia della coppia e consulenza familiare. Ho conseguito un master in ipnoterapia e seguito il percorso di specializzazione in EMDR per il trattamento dei traumi.