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Ci sono alcuni gusti personali che possono rinforzare l’unione o essere motivo di incomprensioni nella coppia. Mi riferisco, ad esempio, al sesso orale. Non sono poche le persone che, confidandosi, ammettono che gradirebbero tale pratica, ma i loro partner non sono disponibili a realizzarla e i motivi possono essere molteplici (religiosi, sensazioni sgradevoli, senso di sottomissione, soprattutto per le donne).

Navigando su internet, soprattutto nei blog, sembrerebbe invece che gli amanti siano molto inclini a soddisfare questo desiderio. Inoltre, un buon numero di persone si sorprende che ci sia qualcuno che non provi piacere in questo atto.

Aldilà dei numeri, che probabilmente non conosceremo mai, la questione potrebbe essere ragionata in questo modo: quanto è fondamentale per noi una certa cosa? In questo articolo parlo del sesso orale, ma si potrebbe parlare anche di altro. Davanti al rifiuto del nostro partner a soddisfare una nostra richiesta che coinvolge direttamente anche lui/lei, come ci comportiamo?

Credo che in molti casi siamo inclini a rassegnarci oppure a considerare la nostra richiesta così vitale da essere disposti anche a mettere in crisi la relazione o, comunque, a considerare questa situazione frustrante.

In realtà avremmo anche un altro percorso da intraprendere: questa soddisfazione il mio partner non me la concederà mai (o forse solo raramente), perché non è a suo agio nel compiere quel gesto. Ma cos’è che invece mi dona e che mi gratifica altrettanto? Se praticasse la fellatio o il connilingus solo per compiacermi, mi darebbe veramente il piacere che mi attendo, o forse sarebbe altrettanto frustante quanto non venire soddisfatto/a? Non sarebbe più soddisfacente concentrarsi sulle doti altrui, anziché sulle sue mancanze?

Vi lascio con una domanda. Mi accontento di quello che ho a disposizione, oppure cerco di allargare i miei orizzonti, imponendo le mie fantasie?

Daniele Paschetto

Author Daniele Paschetto

Presentarsi a qualcuno nasconde “insidie” non da poco; che faccio? Sparo a raffica tutto il mio curriculum vitae et studiorum? Forse no, rischio di stordire e sembrare arrogante. Allora uso una versione sintetica; certo, ma quale? Professionale? Familiare? Ludica? Facciamo così: io sono Daniele. Chi sono emerge da ciò che scrivo e se troverete piacevole la lettura delle mie riflessioni sarà un piacere pure mio raccontarvi un po' di me.

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