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Dove credi di andare conciata così? è un estratto dal romanzo Dimmi che cos’è l’amore di Samuele Tofoni, che ripropone lo smarrimento dei genitori davanti al passaggio dei figli da bambini ad adulti.

«Oh mio Dio Gabriele, guarda tua figlia.»

«Ehi, dove credi di andare conciata così?» domandò lui vedendola truccatissima e con addosso una canottiera nera, stivali alti e una minigonna rossa.

«A ballare.»

«Non sei mai andata a ballare e certo non ci andrai conciata così! Cos’è, un ballo in maschera?»

«Papà, non siamo più negli anni Settanta svegliati! E comunque se fino a ieri non te ne è mai fregato un cazzo di quello che facevo, non capisco perché cominci adesso!»

«Non dire sciocchezze. Mi è sempre importato di te, e molto.»

«Sì sì, come no» borbottò Silvia fissando rabbiosa il viso pietrificato di suo padre.

«Viene a prenderti la madre di Brigitte?» chiese Elisabetta per cercare di calmare le acque.

«No, viene un mio amico che ha preso da poco la patente» spiegò lei mentre si passava il rossetto rosso sulle labbra per un ultimo ritocco.

«Stai scherzando, vero?» si inalberò Gabriele alzandosi dal divano.

«Falla finita, papà. Ti ho già detto che arrivi in ritardo. Potevi esserci prima, quando avevo veramente bisogno di te invece di rompere i coglioni adesso» ribadì la figlia che, sentito il clacson dell’auto in attesa, stava aprendo il portone.

«Lascia stare per favore, sta passando solo un brutto momento. Stavolta assecondala» lo pregò sua moglie.

«Ma come lascia stare Elisabetta? Io lo so che sta passando…»

«Ah tu lo sai?! Tu sai quello che provo? Come fai se non ci sei mai?!»

«Lo so perché sei mia figlia, e ti conosco.»

«Non basta mettere al mondo un figlio per dire di conoscerlo. Non mi chiedi mai come sto, quello che provo, se mi manchi, se mi è dispiaciuto che non sei venuto al saggio! Passi le giornate ad aiutare i tuoi pazienti, dimenticandoti di chi ti vuole bene e sta soffrendo a casa. Che c’è, vuoi che ti paghi la seduta anche io? Per sentirmi considerata da te?» sbottò definitiva Silvia, prima di uscire di casa e salire nell’auto del suo amico per poi sparire nel buio della notte.

Immobile paralizzato, come una banchisa nelle acque polari, si girò verso Elisabetta e aggrottò le sopracciglia come per chiederle cosa stesse succedendo e lei gli ripeté di lasciar stare perché le sarebbe passata. Lui, invece, intenzionato ad andare a fondo, replicò che l’avrebbe affrontata di nuovo quella sera stessa e che le avrebbe fatto capire una volta per tutte quanto l’amava. Salì così in auto e viaggiò per venti minuti per le strade buie della città, cercando le parole migliori da usare con Silvia, mentre in sottofondo risuonavano le note di al chiaro di luna di Beethoven, il cd di classica che gli aveva regalato proprio lei per il suo compleanno.

Samuele Tofoni

Author Samuele Tofoni

Classe 1975, vivo e lavoro a Porto Sant'Elpidio; nel 1994 mi sono diplomato all'ITI di Fermo con specializzazione in telecomunicazioni, nel 2007 ha ottenuto il diploma triennale in Gestalt Counseling (Psicologia Umanistica) presso l'Aspic di Ancona e nel 2008, ho completato il corso in Counseling ad intervento Psicocorporeo. Sono stato tra i finalisti della sezione Romanzo Inedito dell'VIII edizione del Premio Letterario nazionale Streghe Vampiri e co, con l'opera dal titolo Karen. Sono arrivato al secondo posto del concorso letterario Idea donna, col racconto "A un passo dall'oblio. Nel 2019 ho pubblicato il mio romanzo d'esordio dal titolo Dimmi che cos'è l'amore. Nel 2020 ho vinto la pubblicazione col  racconto breve Sull'orlo, inserita nell'antologia Scrivendo Natale 2020.

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