Orientarsi usando la bussola interiore per orientarsi nella vitae significa avere fiducia nei propri pensieri, in quanto appreso nelle esperienze passate, nel proprio intuito e imparare a dare ascolto e significato alle emozioni. Di solito, questo atteggiamento viene chiamata autostima; si tratta di un concetto assai articolato che si presta a numerose chiavi di lettura.
Il giudizio degli altri su di noi e sui nostri comportamenti, può essere vissuta in modi assai diversa da persona a persona. Al giudizio ricevuto può essere attribuito molto o scarso valore, interferendo in modi diversi col libero processo di pensiero. In questo senso, una scelta può venire influenzata dal giudizio esterno e di ciò, in qualche occasione, abbiamo tutti fatto esperienza. Chi di fronte a una critica non ha modificato, nel tempo successivo, il proprio agire?
L’umore e i comportamenti possono variare in base alle valutazioni delle persone che ci osservano. Queste variazioni vengono considerate spesso non controllabili dal soggetto che le subisce. Se, talvolta, subiamo passivamente il giudizio esterno, non è però detto che non esista la possibilità di imparare a gestire le emozioni che ne derivano e le conseguenze sulle nostre reazioni. Alcuni giudizi sono molto dolorosi da ricevere e quindi capaci di creare stati d’animo difficilmente gestibili con la forza di volontà e la razionalità. Nella maggior parte dei casi, invece, si può intervenire cambiando atteggiamento di fronte ai giudizi negativi che riceviamo. È possibile imparare a non scivolare in uno stato d’animo negativo in occasione di una critica ricevuta.
Osserviamo alcune variabili che influenzano il modo di reagire di fronte al giudizio.
- Centro di controllo prevalentemente interno o esterno (Locus of control). Sentiamo di avere il controllo delle situazioni o ci sentiamo frequentemente in balia degli eventi.
- Competenze che riteniamo di possedere sull’argomento oggetto di giudizio: molte o poche.
- Regole morali imposte dall’educazione.
- Regole auto imposte.
- Intensità del legame affettivo presente tra le parti (interferisce sulla percezione del giudizio ricevuto).
- Stima del soggetto che ci giudica.
- Competenze attribuite allo stesso soggetto.
- Trasparenza e onestà attribuita al soggetto.
L’analisi onesta di questi punti, riferita a noi stessi, ci offre l’opportunità di capire dove va utilizzata la forza di volontà per mettere in atto un cambiamento di direzione. Cambiare, nel caso degli esempi sopra riportati, significa, ad esempio, riconoscere quali regole ci sentiamo obbligati a rispettare e che condizionano il nostro agire e il nostro reagire nella vita. Una volta riconosciute le norme che ci limitano, potremo dispiegare le nostre energie per seguire razionalmente percorsi diversi, dando inizio a un nuovo corso delle nostre interazioni col le opinioni degli altri.
La bussola interiore che può essere adottata per decidere la direzione della propria vita, va riconosciuta come un autorevole strumento, alleato della nostra persona.. Quello che dicono gli altri è frutto della loro mente e delle loro esperienze. Difficilmente sapranno decidere o dare consigli e giudizi su di noi in modo davvero utile, imparziale e distaccato. Anche se il giudizio viene dato in buona fede, rimane un’opinione espressa dal punto di osservazione di un soggetto esterno. Dovrebbero davvero potersi spostare dentro di noi, e usare i nostri occhi, per darci giudizi e consigli utili per noi.
Il Nord è indicato da tutte le bussole, ma la strada per raggiungerlo dipende dalla nostra posizione e dagli ostacoli che vediamo noi e solo noi.

Milano, Italy – Ho 59 anni, mi sono laureato in psicologia clinica all’Università degli Studi di Parma e specializzato in psicoterapia a indirizzo comportamentale e cognitivo. Mi sono specializzato in psicoterapia cognitiva e comportamentale, sessuologia clinica, terapia della coppia e consulenza familiare. Ho conseguito un master in ipnoterapia e seguito il percorso di specializzazione in EMDR per il trattamento dei traumi.