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Ho cercato di capire per tanto tempo cosa volesse dire “amarsi” e ora sto iniziando ad agire. Ho qualche problema di salute che purtroppo mi rende più fragile di come sono stata e di come sento di essere. Ho avuto rapporti dove alla fine, in un modo o nell’altro, venivo sempre umiliata: ed è avvenuto anche nell’ultima mia relazione. Insomma, mi sono sempre sentita infelice.

L’unica mia grande gioia era rappresentata da mio figlio. La mia vita privata era un disastro. Forse dentro di me pensavo di non meritare di essere amata.

Nell’ultimo rapporto mi sono accontentata di briciole, di ritagli. Non sono stata amata, mi sono fatta usare, per anni: tutto nascosto dietro quello che viene definito “piacere reciproco”. Dopo anni di frequentazione mi sono sentita dire da quell’uomo che conosceva la mia storia, il mio presente, la mia sofferenza e i miei problemi, “io non ti amo, abbiamo solo trascorsi momenti di piacere”.

Mi sono illusa? No, mi sono aggrappata a quegli attimi di gioia che mi dava quel rapporto, gioia che in realtà non è stata tale. Mi sono accontentata per anni. La mia autostima era inesistente. La sua era falsa gentilezza, le sue attenzioni erano finalizzate al suo mero piacere.

Poi, con il tempo, per me tutto si è trasformato in rabbia, rancore, odio: non ce la facevo più. Alla fine mi sono resa conto che la sua sincerità non era autentica, che in modo subdolo giocava con i miei sentimenti. Lui, a cui avevo aperto il mio cuore, conosceva i miei sentimenti: un uomo li sente, li vede, soprattutto nell’intimità.

Ho lasciato che giocasse con me per tanto tempo. Poi, a un certo punto, forse nel momento meno indicato per me e mio figlio per vari motivi, ho detto basta. Basta farmi usare per poi dovermi accontentare delle briciole, basta avere a che fare con persone che non mi danno l’importanza che merito io e che meritiamo mio figlio ed io, basta essere considerata solo nei ritagli di tempo. Basta.

Merito anch’io di essere amata, come persona e come donna.

La mia vita non è il massimo e mi sono accontentata di una relazione arida: mi sono trovata incastrata in rapporto in cui non ero l’unica, nel quale mi sentivo frustrata e repressa.

Forse, mi dico fra lacrime e con dolore profondo, amarsi vuol dire anche chiudere situazioni che ci fanno stare male. Vuol dire essere consapevoli che meritiamo di più. Vuol dire non accontentarsi, anche se non abbiamo ricevuto affetto durante nell’infanzia. Vuol dire non permettere che le persone giochino con noi, sfruttando le nostre fragilità. Forse questi sono solo i primi passi per imparare ad amarmi: il resto non lo so…

Basta elemosinare briciole d’amore!

Autore Anonimo

Author Autore Anonimo

Sono un uomo con una storia ordinaria, una famiglia simile a tante altre e tanta voglia di serenità. Sto scoprendo giorno per giorno, che sono Io l'artefice del mio benessere e che, chi non mi vuole, non mi merita. Mi voglio, mi merito, mi amo.

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