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Autostima: come si struttura e si evolve

Il senso soggettivo e duraturo di riconoscimento e approvazione del proprio valore viene definito Autostima e questa viene percepita in modo diverso nei vari ambiti della vita: le relazioni familiari, la vita affettiva, le amicizie, il lavoro, la vita sociale ecc..

Avere una positiva e sufficientemente stabile autostima è essenziale per il benessere psicologico. Essa si struttura, a partire dai primissimi anni di vita, attraverso la relazione con le figure di attaccamento, ovvero le persone che si prendono cura del bambino, in primis i genitori, i nonni e gli insegnanti.

La stima di sé si costruisce attraverso esperienze di accettazione, amore e valorizzazione vissute con le figure di attaccamento significative (genitori, nonni, insegnanti ecc.), ma rimane fluida e mutevole durante tutta la vita. Infatti, si rafforza e si indebolisce a seguito delle esperienze che vengono vissute nel corso di tutta l’esistenza.

L’autostima, quando è sana, motiva, incoraggia e fortifica la persona, consentendole di individuare e perseguire i propri bisogni, mettendola nelle condizioni di realizzarsi e di sentirsi soddisfatta.

Amore per se stessi, fiducia nelle proprie abilità, consapevolezza delle proprie qualità, fedeltà ai propri valori e profonda convinzione di
essere meritevoli e competenti sono fattori cruciali per una buona qualità del vivere.

Io sono e io faccio (prestazioni e risultati) sono contemporaneamente presenti nel caso di una buona autostima.

La stima di sé come lavoratore / lavoratrice

Gli stati d’animo, conseguenza dall’immagine di se stessi, sono in grado di influenzare in modo significativo il rendimento lavorativo, il rapporto con i superiori, i pari grado e i sottoposti. In ambito lavorativo, l’immagine di sé come persona e l’immagine di sé come individuo in possesso di competenze specifiche, si sovrappongono e sono altrettanto importanti.

Sentirsi pronto ad assumersi delle responsabilità non è sufficiente ad avere successo. Sono necessarie, infatti, competenze specifiche per ricoprire il ruolo. Se, al contrario, una persona possiede ottime competenze tecniche, ma al contempo, alimenta la sfiducia nei propri mezzi e vanifica il valore delle competenze.

Fiducia e competenze devono presentarsi insieme, affinché si attivi un circolo virtuoso nel quale la fiducia permette di valorizzare le competenze e i risultati che si ottengono aumentano la fiducia.

Non fidarsi di se stessi mette in moto i consueti meccanismi che caratterizzano una scarsa stima di sé:

  • evitare di assumersi dei rischi che, in caso di esito negativo, peggiorerebbero ulteriormente l’autostima;
  • rimandare gli impegni;
  • chiedere aiuto e sostegno costantemente;
  • carenza di determinazione;
  • insofferenza per le critiche;
  • difficoltà a riprendersi dopo le sconfitte;
  • avversione per le novità;
  • rinuncia alle sfide-

Scorrendo l’elenco, risulta chiaro come sia necessario coltivare l’autostima per affermarsi nella professione. Le competenze, infatti, non bastano in assenza della capacità di valorizzarle.

Maurizio Massini

Author Maurizio Massini

Milano, Italy - Ho 59 anni, mi sono laureato in psicologia clinica all’Università degli Studi di Parma e specializzato in psicoterapia a indirizzo comportamentale e cognitivo. Mi sono specializzato in psicoterapia cognitiva e comportamentale, sessuologia clinica, terapia della coppia e consulenza familiare. Ho conseguito un master in ipnoterapia e seguito il percorso di specializzazione in EMDR per il trattamento dei traumi.

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